M. A. FLAMINIO, Carmina
La produzione lirica del Flaminio (1498 – 1550) si sviluppa in una varietà di metri e di temi sconosciuti agli altri poeti latini di quell’età, dagli echi lucreziani degli hymni alla parafrasi dei Salmi biblici, dalle imitazioni catulliane al cosiddetto petrarchismo latino, dai lusus pastorales all’innografia cristiana. L’edizione è fondata sulle due cominiane curate dal Mancurti, riscontrate con l’edizione Torrentino del 1552, la più completa fra le cinquecentine, ma non quanto le stampe settecentesche. L’opera è composta di otto libri: nei due primi sono raccolti componimenti assai vari sia nel contenuto che nel metro; il terzo e il quarto contengono lusus pastorales che competono per eleganza col modello del Navagero; il quinto e il sesto un interessante, anche se poeticamente modesto, epistolario, ove nella rassegna degli interlocutori rivive la temperie dei circoli dell’evangelismo italiano; il settimo è la Paraphrasis in triginta Psalmos, interessante esempio di versione poetica del Salterio, che il Flaminio pubblicò nel 1546; l’ottavo è il libro d’ore scritto negli ultimi mesi della sua vita e dedicato a Margherita di Valois, sorella di Enrico II e futura duchessa di Savoia.