L. ALAMANNI, Antigone

Frontespizio della cinquecentina con l'impresa di Francesco I

Frontespizio della cinquecentina
con l’impresa di Francesco I

Ingiustamente trascurata nelle pur numerose sillogi di tragedie cinquecentesche pubblicate negli ultimi decenni, l’Antigone dell’Alamanni (1495 – 1556) si pone e per l’altezza cronologica e per il valore intrinseco del rifacimento (ché di questo si tratta più che di autentica traduzione) tra le maggiori prove cinquecentesche nel genere. Come tale venne riconosciuta anche dai contemporanei, generosi di lodi all’autore, cui riconoscevano l’aver conseguito l’intento di fissare nel volgare, dopo le sperimentali prove del Trissino e del Rucellai, il modello canonico del genere tragico nella lingua volgare. Composta probabilmente intorno al 1522 nel periodo della frequentazione degli Orti Oricellari, la tragedia andò in stampa nel 1533 nel volume delle Opere volgari, sul quale si fonda la presente edizione.

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