P. CASABURI URRIES, Le Sirene
Stampati tra il 1676 e il 1685, i quattro ‘concerti’ delle Sirene non soltanto per ragioni cronologiche appaiono la meta ormai non più superabile cui l’idea barocca della poesia era giunta in quel consesso di poeti napoletani per i quali l’astro mariniano brillava ormai di una luce lontana e sbiadita, mentre Giuseppe Battista era l’autorevole modello cui richiamarsi, nella linea dello stile ornato e culto: modello portato qui dal Casaburi alle estreme conseguenze dello sfoggio di una peregrina erudizione che tende a ridurre la materia mitologica e aneddotica dell’antichità a un repertorio cui attingere, stilizzandoli e svuotandoli di significato, gli elementi di una sorta di grammatica del parlar figurato. A una tanto capricciosamente artificiosa idea della poesia fa quasi da contraltare la naturalezza dell’endecasillabo, una musica mai stonata ben degna della partenopea Sirena scelta come emblema dell’opera.