B. BALDI, Egloghe miste

Illustrazione tratta dall'edizione De gli Automati di Erone Alessandrino (Venezia, 1585) tradotto da Bernardino Baldi

Illustrazione tratta dall’edizione De gli Automati di Erone Alessandrino (Venezia, 1585) tradotto da Bernardino Baldi

Attivo fra il 1570 e il 1617 il Baldi (1553 – 1617) attraversa l’epoca che vedrà sia la folgorante esperienza del Tasso che l’ascesa del Marino. Sperimentatore di nuovi metri e interprete in chiave minore del sogno rinascimentale dell’universalismo del sapere (fu matematico, astronomo, poeta, storico, ed esperto conoscitore di lingue antiche e moderne), il Baldi offre con le Egloghe miste un documento esemplare della nuova poesia, già debitrice della lezione tassiana e preludente alle posizioni moderate classiciste di inizio secolo. L’edizione ripristina l’assetto formale della princeps, riconosciuta senza più equivoci nell’edizione del 1590, sciogliendo i dubbi sollevati dagli editori ottocenteschi e ripristinando la lezione originale da essi alterata con l’introduzione di arbitrii nella trascrizione e nell’ordinamento delle egloghe. In appendice è fornito il testo dei componimenti bucolici baldiani che non furono editi nella princeps.

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