G. COTTA / A. NAVAGERO, Carmina

Pagina dell'edizione torrentiniana (1552) dei <em>Quinque illustrium poetarum</em>

Pagina dell’edizione torrentiniana (1552) dei Quinque illustrium poetarum

Contemporanei ed entrambi stroncati in giovane età da una morte immatura, questi autori sono fra i maggiori della poesia in lingua latina dell’età umanistica, ambedue poeti di spicco di quei circoli letterari veneti in cui finirà poi per affermarsi il magistero del Bembo. Benché scomparso appena trentenne, il Cotta (1480ca. – 1510) conquistò per la sua opera, in gran parte perduta, l’ammirazione di uomini come il Pontano e il Sannazaro, che salutarono in lui un nuovo Catullo. La lirica del Navagero (1483 – 1529) trovò invece la sua propria misura negli squisiti lusus pastorali, scene idilliche di sapore agreste, elegiache rappresentazioni naturali in cui si muovono e palpitano cuori amanti: così nelle egloghe di classica impostazione come nella finzione popolaresca degli epigrammi votivi o in quelli, stilisticamente perfetti nella maniera della Anthologia Graeca, di invocazione alla notte complice degli amori furtivi e al sogno che realizza i desideri di un trepido innamorato.

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